Venerdì 7 marzo, ore 18.00
Ascolto collettivo dell’opera radiofonica di Antonin Artaud Per farla finita con il giudizio di dio. Registrata negli studi della radio francese nel novembre del 1947, fu censurata alla vigilia della messa in onda. Una lunga condanna cadde su questa testimonianza straordinaria: la pièce radiofonica sarà trasmessa soltanto nel 1999. Nel frattempo l’opera, tra le massime espressioni del “teatro della crudeltà” ideato da Artaud, diventò un riferimento per le avanguardie del XX e XXI secolo. Estremo grido di rivolta, poesia che si fa visione, gesto profetico, performance e rivolta anti-metafisica: l’uomo è torturato, costretto in un corpo che non gli appartiene, espropriato e corrotto da un potere, di volta in volta, politico, giudiziario, psichiatrico. Poco si salva dalla critica spietata dell’autore: né l’America, né i preti, né tantomeno Dio, principale imputato di questo verdetto senza appello.
Introduzione all’ascolto a cura di Lucia Amara, teorica dell’arte scenica, la cui ricerca si focalizza sulla vocalità, sui linguaggi performativi e su alcune forme irregolari dei linguaggi letterari. Con una formazione in lettere classiche, semiologia, arti sceniche (DAMS Bologna, Università di Firenze, Paris VII con Julia Kristeva, Ecole des Hautes Etudes, con Georges Didi-Huberman, Scuola Normale Superiore di Pisa) ha svolto ricerche sulla democrazia antica, i viaggi messicani di Warburg e Artaud, la fisica del movimento, la glossolalia, il gioco d’azzardo, gli archivi della parola e della voce. Ha scritto saggi su Artaud, De Certeau, Wolfson, Deligny. Nel 2005 è stata tra i critici chiamati da Romeo Castellucci alla Biennale Teatro di Venezia. Ha collaborato con artisti della scena europea e insegna Arte Drastica presso la Scuola Cònia, diretta da Claudia Castellucci. Ha recentemente tradotto i quaderni di Antonin Artaud pubblicati per Neri Pozza nella raccolta Questo corpo è un uomo.
